mercoledì 29 luglio 2009

Bring Me to Life- Evanescence



Come fai a vedere dentro i miei occhi
come se fossero porte aperte,
arrivando nelle profondità del mio corpo,
dove sto diventando ghiacciata.
Senza un'anima
il mio spirito sta dormendo in qualche luogo freddo
fino a che non la ritroverai e la riporterai a casa.
(Svegliami.)
Svegliami dentro.
(Non riesco a svegliarmi.)
Svegliami dentro.
(Salvami.)
Chiama il mio nome e salvami dalle tenebre.
(Svegliami.)
Ordina al mio sangue di scorrere.
(Non riesco a svegliarmi.)
Prima che io venga distrutta.
(Salvami.)
Salvami dal nulla che sto diventando.
Ora che so cosa mi manca
non puoi lasciarmi.
Respira in me e rendimi vera
Riportami in vita.
(Svegliami.)
Svegliami dentro.
(Non riesco a svegliarmi.)
Svegliami dentro.
(Salvami.)
Chiama il mio nome e salvami dalle tenebre.
(Svegliami.)
Ordina al mio sangue di scorrere.
(Non riesco a svegliarmi.)
Prima che io venga distrutta.
(Salvami.)
Salvami dal nulla che sto diventando.
Riportami in vita.
(Ho vissuto nella menzogna
non c'era niente dentro.)
Riportami in vita.
Ghiacciata dentro, senza il tuo tocco,
senza il tuo amore, caro.
Solo tu sei la vita in mezzo alla morte.
Per tutto questo tempo
non ci ho potuto credere, non riuscivo a vedere,
chiusa nell'oscurità
ma tu eri lì di fronte a me
Mi sembra di aver dormito un migliaio di anni.
Devo aprire i miei occhi di fronte a tutto.
Senza un pensiero
senza una voce
senza un'anima
Non lasciarmi morire qui
Ci deve essere qualcos'altro da fare
Riportami in vita
(Svegliami.)
Svegliami dentro.
(Non riesco a svegliarmi.)
Svegliami dentro.
(Salvami.)
Chiama il mio nome e salvami dalle tenebre.
(Svegliami.)
Ordina al mio sangue di scorrere.
(Non riesco a svegliarmi.)
Prima che io venga distrutta.
(Salvami.)
Salvami dal nulla che sto diventando.
Riportami in vita.
(Ho vissuto nella menzogna
non c'era niente dentro.)
Riportami in vita.

mercoledì 1 luglio 2009

Micheal Jakson- Thriller

Michael Jakson- Heal the World

Michael Jackson- notizie sulla morte dal corriere

DAL CORRIERE DELLA SERA:
I SOCCORRITORI: QUANDO SIAMO ARRIVATI NON RESPIRAVA PIÙ
L'addio al re del pop, ucciso da un infarto
Michael Jackson si è sentito male a casa. Il fratello: «È crollato all'improvviso». Folla di fan davanti all’ospedale
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Dal nostro corrispondente Alessandra Farkas
LOS ANGELES - È morto alla vigilia del tour mondiale già tutto esaurito che avreb¬be dovuto segnare il suo grande ritorno al mondo dello spettacolo, dopo anni di scandali giudiziari, problemi di salute e una vita personale molto sfortunata. Michael Jackson, il cantante, cantautore, ballerino, compositore, musicista, arrangiatore e produttore discografico statunitense si è spento ieri a Los Angeles a causa di un arresto cardiaco. Tra un mese avrebbe compiuto 51 anni. La notizia, rimbalzata da Tmz (l’informatissimo sito di gossip della Cnn) a Twitter, subito andata in tilt come non era successo neppure durante la crisi iraniana, è stata confermata via via da tutti i media ufficiali. Grazie a Internet l’America ha seguito praticamente in diretta gli ultimi attimi di vita di uno dei cantanti più leggendari e controver¬si della storia musicale di tutti i tempi.
Jackson era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Ucla Medical Center di Los Angeles alle 12,21 ora locale (le 21,21 in Italia) a causa di un arresto cardiaco mentre si trovava nella sua casa di Holmby Hills, sulle colline di Los Angeles. Il fratello Ransy ha detto che è crollato all’improvviso. I paramedici accorsi al suo capezzale hanno tentato di soccorrerlo, effettuando le procedure per la rianimazione cardio-polmonare. Ma ogni tentativo per salvarlo è risultato vano. «Quando l’ambulanza è giunta in ospedale il cuore di Michael Jackson aveva già smesso di battere», ha spiegato uno dei soccorritori alle tv. Salvarlo, a quel punto, era un’impresa quasi impossibile.
«Dopo cinque minuti di arresto cardiaco i danni alla corteccia cerebrale diventano irreversibili», afferma Marco Pappagallo, neurologo e direttore della Pain Clinic del Mount Sinai Hospital di New York. «Se fosse sopravvissuto, sarebbe rimasto in coma vegetativo». L’annuncio della sua morte ha prodotto un’eco profonda in un Paese dove Jackson è sotto i riflettori dall’età di cinque anni. Anche le televisioni hanno interrotto la programmazione regolare per trasmettere lunghi tributi sulla sua vita confezionati a tempo di record. «Per gli Stati Uniti è una notizia molto triste, che lascia tutti scioccati» ha detto lo storico conduttore della Cnn, Wolf Blitzer.
Persino gli scandali giudiziari e le accuse di pedofilia (da cui alla fine venne scagionato) non hanno fatto che accrescerne il mito. Decine di americani intervistati a caldo da una costa all’altra del Paese l’hanno salutato come «un genio», «un’icona della pop music». Nel giro di pochi minuti dall’annuncio della sua morte una grande folla si era già riunita spontaneamente davanti all’ospedale Ucla e davanti alla villa di Jackson nell’area di Beverly Hills. Secondo alcuni medici interpellati dalle tv la sua è stata una morte in un certo senso annunciata. All’inizio del 2008 la star è stata immortalata in sedia a rotelle. Più tardi sono cominciate a circolare voci secondo le quali soffriva di una malattia genetica di nome A1AD a causa della mancanza di una proteina che protegge i polmoni. Questo lo avrebbe reso cieco dall’occhio sinistro e quasi impossibilitato a parlare. L’unica cosa che avrebbe potuto salvarlo, dissero allora i dottori, era il trapianto del polmone.